
TEMPIO DI TANIT
E’ una storia antica di millenni. Parla di un uomo e una donna. Lei si chiamava Tanit, e lui Baal-Hammon. Non si trattava di una coppia qualsiasi, ma di una Dea e di un Dio. E seppure lei fosse conosciuta con diversi nomi, la sua essenza permaneva sempre la stessa. Dea della fertilità, dell’amore, del piacere era associata alla fortuna e all’elemento lunare. Intorno al VI sec. a.C., Cartagine inaugura la propria politica di conquista verso le terre che si bagnavano di mar Mediterraneo. E là, dove approdarono gli uomini di Cartagine, arrivarono pure la Dea e il suo sposo. La Dea portata dalla guerra, trovò nell’isola un terreno fertile, dove riposare e crescere, quasi fosse pianta, o germoglio in fiore. Uno spiccato carattere matriarcale presente nell’isola, ne fece divinità di rilievo, che in forma di icona è presente ancora oggi nelle affascinanti necropoli.
LA STORIA
Su una piccola altura che sovrasta la città, fuori dall’abitato, è situato il tempio di Tanit, costruito in pietra e poggiato ad una parete rocciosa. Durante scavi archeologici avvenuti nella metà del '900 sono stati rinvenute incisioni raffiguranti la dea Tanit oltre ad una piccola piramide in pietra. Si pensa che quest'ultima facesse parte dell’effigie della Dea e che pertanto il tempio fosse dedicato a lei. Sicuramente il tempio fu operativo anche in epoca romana, avendo questo popolo grande rispetto per ogni religione ed ogni divinità, il che è testimonianza di una grande civiltà. Ritornando sulla strada principale e poi girando a destra si raggiunge una strada fornita di chiusini e di sistema fognario, di cui restano ancora i lucernari che forniscono sbocchi aerei alla cloaca.

LAVORAZIONI
Nel Tempio di Tanit, all’interno dell’area archeologica di Nora, gli interventi di restauro si sono concentrati sulla conservazione delle pavimentazioni antiche e sulla protezione delle superfici lapidee, fortemente esposte agli agenti atmosferici e biologici. Le principali operazioni eseguite sono state:
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Consolidamento delle pavimentazioni e dei massetti di sottofondo, con rimozione manuale delle porzioni distaccate o incoerenti.
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Pulitura a secco delle superfici con strumenti non invasivi come spazzole morbide, scopetti e bisturi, al fine di rispettare la materia originale.
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Ricollocazione degli elementi smossi o distaccati, previa rimozione del sottofondo e successivo riallettamento su letto di malta compatibile.
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Trattamento biocida mirato, per contrastare efficacemente la proliferazione di alghe, funghi e licheni che colonizzano le superfici in ambienti umidi e marini.

ARCHIVIO FOTOGRAFICO
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