VILLA BORROMEO D'ADDA
Il parco di Villa Borromeo di Arcore è il custode della splendida villa Borremeo; un invidiabile perla paesaggistica protetta ed attorniata da una grande estesa area verde (di circa 30 ettari) progettata da Giuseppe Balzaretti, uno dei più celebri disegnatori di giardini dell'epoca, a metà ottocento.
La natura, in questo territorio, si fa palcoscenico delle magistrali creazioni dell’uomo. La villa, con le sue forme e linee sinuose, le caratteristiche strutture in ferro battuto con un intricato e raffinato groviglio che richiama l’intrecciarsi dei rami degli alberi lì vicino, sembra vivere in sinergia con il verde che la ospita, in un continuo alternarsi e complimentarsi di vegetazione e di cemento, di natura e di mano dell’uomo.
LE ORIGINI
La Villa prende il nome dalla famiglia che la fondò: gli D’Adda. Dopo le trasformazioni compiute nel corso del XIX secolo da Giovanni D'Adda ed Emanuele D'Adda, alla morte di quest'ultimo nel 1911 passò per via ereditaria ai Borromeo d'Adda, da qui il nome di "Villa Borromeo" con cui divenne in seguito maggiormente nota. Si tratta di un complesso formato da due ville, una risalente a metà seicento e l'altra fondata dall'Abate Ferdinando D'Adda tra il 1750 e il 1760. In seguito alla scomparsa nel 1979 del Conte Carlo Borromeo d'Adda, dal 1980 tutta la tenuta divenne proprietà del Comune di Arcore, il quale da allora utilizza il palazzo d'ingresso al parco quale sede del Comune.
INTERVENTO
L’intervento di restauro a Villa Borromeo ha interessato tutte le superfici decorate presenti nelle sale ubicate a primo piano nobile; in particolare elementi in stucco, dipinti murali, materiale lapideo ed elementi in legno. Le grandi mancanze nelle decorazioni hanno portato ad una scelta di tipologia di intervento conservativo, ricreando I piani di appoggio delle decorazioni in stucco ma senza andare a riproporre le stesse mediante calchi. Cosi si è potuto dare continuità all’impianto decorativo della stanza rendendo visibili ad occhio anche inesperto le gravi mancanze dovute agli anni di abbandono della villa. Per tutte le zone non particolarmente lesionate si è proceduto mantenendo sempre un approccio conservativo e minimale, tale da salvaguardare l’integrità e l’originalità delle superfici decorate.
LAVORAZIONI
Lo scopo principale è stato quello di riscoprire le superfici originali celate al di sotto di molteplici strati di ridipintura. Sono state individuate le procedure per la realizzazione dell’intervento di restauro suddivise nelle seguenti macro fasi:
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PULITURA e rimozione dalle superfici di tutti gli strati che compromettevano la leggibilità delle finiture originali
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CONSOLIDAMENTO E STUCCATURE delle discontinuità presenti nelle superfici, integrando inoltre le lacune presenti.
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EQUILIBRATURA CROMATICA con integrazione pittorica per recuperare la leggibilità delle decorazioni.
ZONE D'INTERVENTO
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SALA 1: La sala maggiormente compromessa è risultata la 1. Grandi porzioni di cornicione erano andate perse a causa delle infiltrazioni, lasciando visibile una situazione dell’apparato decorativo molto frammentaria e discontinua. Fortunatamente le perdite non hanno intaccato la ricchezza decorative della volta, ma riguardavano principalmente il cornicione e le zone di parete in prossimità dei pluviali murati. Componenti importanti della sala solo un camino in pietra arenaria e stucco con ricchi decori, tre portoncini in marmo e legno, una consolle in marmo e una coppia di preziosi lampadari in vetro di Murano.
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SALA 2: La piccola sala svolge il ruolo di disimpegno della stanza 1. Di dimensioni ridotte e di forma quadrata, riporta sulle pareti specchiature contornate da stucchi un tempo tappezzate. Anche in questo caso l’intervento conservative di restauro ha comportato il descialbo delle pareti per riportare alla luce I colori originali di intonaci e stucchi. Fortunatamente in questo ambiente non ci sono state infiltrazioni di acqua.
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SALA 3: Questa sala ha la particolarità di essere completamente decorata. Raffigura una finta architettura che si erge verso il cielo e lascia vedere al di sopra di essa un bellissimo cielo nel momento dell’aurora. Probabilmente la decorazione in origine era stata fatta a secco con colori a base di calce. La parte più importante del restauro è stata quella del consolidamento. Prima di qualsiasi altra operazione, si è provveduto a fare riaderire il colore disgregato al supporto in intonaco grazie al quale si è unita anche un’azione pulente a quella consolidante.
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SALA 4: La sala 4 risulta divisa in due ambienti distinti, che si concludono con due volte gemelle. La situazione di conservazione della stanza non era la medesima in entrambi gli ambienti. La porzione di stanza lato nord, mostrava una gravissima lesione in volta e il conseguente crollo di parecchia superficie. Dopo un consolidamento strutturale mediante cuci-scuci dei mattoni , fatto in precedenza al nostro intervento, abbiamo ricostruito la parte centrale della volta utilizzando una struttura di ancoraggio per garantirne la stabilità.
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SALA 6: La stanza 10 e la stanza 6 sono limitrofe e comunicanti. Sono le prime due stanze che sono state affrontate durante il restauro della villa. Anch’esse presentavano una situazione di degrado abbastanza avanzata, in particolare la sala 10, dove buona parte del cornicione in stucco era andato perso a causa delle abbondanti infiltrazioni provenienti dal terrazzo sovrastante la sala.
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SALA 8: Nella sala 8 l’intervento di restauro ha riguardato il lacerto del soffitto decorato presente nella piccola sala che si trova dietro la sala9, al di là del passavivande in legno che divide le due stanze. La decorazione è simile alle decorazioni presenti nella sala 9, sottolineando così la continuità tra esse. L’intervento ha riguardato anche l’armadio ligneo che conteneva il portavivande saliscendi (che purtroppo non è rimasto integro).
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SALA 9: La stanza 9 fortunatamente presentava meno problematiche di umidità rispetto alle altre stanze della villa. Il restauro conservativo si è svolto cercando di unire le parti di decorazione mancanti con quelle preesistenti accompagnando le mancanze con campiture cromatiche neutre e leggermente sottotono. Anche sui legni si è intervenuti in maniera conservativa, per scelta della direzione lavori, con un’accurata pulitura e un minimo intervento di integrazione e di ritocco pittorico puntuale. Essendo questa l’unica stanza dove si è optato anche per un restauro conservativo delle tappezzerie originali, il risultato dopo I restauri è davvero affascinante.
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SALA 11: In questa stanza all’ingresso della villa, adiacente al giardino d’inverno, l’intervento di restauro ha riguardato la porzione di lesena laterale in arenaria facente parte del vecchio impianto strutturale della villa, risalente a prima delle modifiche di ampliamento.
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SALA 29: La sala 29, detta anche sala della biblioteca, è caratterizzata dalla presenza di un notevole soffitto ligneo in noce a cassettoni decorato e di 5 grandi librerie, una delle quali con vetrina probabilmente adibita ad angolo bar. IL restauro della stanza ha riguardato le pareti, prive di decorazioni, il soffitto e le librerie, una delle quali è stata modificata e adattata a contenere I fan coil per il riscaldamento della stanza.
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SCALONE: L’intervento di restauro della sala V1, chiamato anche scalone, ha riguardato tutte le superfici murarie e decorative del suddetto. Il restauro ha riguardato anche il lampadario centrale in ferro battuto e una lanterna laterale con il suo supporto sempre in ferro battuto, situata al piano terra. Infine, la scala in legno e in ferro battuto è stata pulita, consolidata e integrata cromaticamente.
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Italiana Costruzioni S.p.a.