
RONDONI
I rondoni sono tra gli uccelli meglio adattati al volo grazie ad una forma altamente aerodinamica e alla capacità di modificare in volo superficie e forma delle ali, indipendentemente l’una dall’altra. Tale adattamento consente loro di migliorare di tre volte le prestazioni di volo, in termini di velocità, distanza percorsa, durata di volo e risparmio energetico. Appartengono all’ordine degli Apodiformi, ovvero dei “senza piedi”, poiché hanno zampe con tarsi poco sviluppati, scarsamente adatti alla locomozione, ma piedi dotati di robusti artigli con i quali si aggrappano in verticale ai muri o alle pareti rocciose.
BIOLOGIA
Studi recenti hanno dimostrato come i rondoni comuni volino ininterrottamente per 10 mesi all’anno, senza mai fermarsi. Gli esemplari più diffusi in Italia sono il rondone pallido ( chiamato scientificamente Apus pallidus) e il Rondone maggiore (Tachymarp/s melba). Sul come i rondoni dormano in volo, studi compiuti grazie ai radar hanno dimostrato che durante la notte i rondoni raggiungono altezze fino a 2, 5 km dal suolo, alternando fasi di volo attivo a planate. Studi recenti hanno ipotizzato che come altri uccelli, i rondoni possano dormire in volo addormentando alternatamente i due emisferi cerebrali. I rondoni in volo si nutrono, bevono, si accoppiano e dormono. Se gli accoppiamenti avvengono di norma al nido, ed essendo il nido attivamente difeso da intrusi, il ritrovamento, grazie alla genetica, di covate extra coppia, fa pensare che in quei voli in cui due individui si uniscono, avvenga effettivamente la fecondazione. Sono uccelli migratori e trascorrono l’inverno in Africa sub-sahariana, seguendo, nel corso delle stagioni, la disponibilità di cibo. Individui provenienti da diversi paesi europei, svernano in Africa in località distinte mentre è stato dimostrato come gli stessi individui negli anni mantengano la medesima strategia migratoria mantenendo le stesse rotte. I rondoni cacciano in volo fino a 20.000 insetti e piccoli ragni al giorno, utilizzando la grande cavità boccale per catturare il plancton aereo, trasportato dalle correnti ascensionali, costituito per lo più da ditteri, coleotteri, emitteri e lepidotteri. Arrivano alle nostre latitudini tra metà marzo e metà aprile, iniziando a rioccupare gli stessi nidi degli anni precedenti. Sono animali coloniali, le colonie possono contare da poche a oltre le 100 coppie, mono specifiche o miste. Costruiscono il nido all’interno di cavità, fessure o nicchie di edifici storici e moderni. Il nido è costituito da saliva impastata con materiali raccolti in volo, frammenti vegetali, piume e anche plastica. Nei rondoni entrambi i sessi collaborano alla costruzione del nido e all’allevamento dei nidiacei. I rondoni, durante l’allevamento dei piccoli, specie nelle condizioni di maltempo, per inseguire l’alta pressione possono cacciare a diversi km di distanza dalla colonia, assentandosi anche per 2-3 giorni. I piccoli in queste situazioni possono ridurre il metabolismo e ridurre il consumo energetico, in attesa del ritorno degli adulti con il gozzo pieno di insetti che, agglutinati sotto forma di una polpetta nutriente, verranno distribuiti ai nidiacei.
Fonte per le immagini: "Guida al Riconoscimento degli Uccelli d'Europa" di Francesco Mezzatesta - Tavole di Lorenzo Dotti - edizione di Giorgio Mondadori
RONDONE COMUNE
Il Rondone comune, si distingue dal pallido piumaggio, per la colorazione bruna, più scura, e per la macchia chiara sotto gola meno estesa. Viene spesso confusa con il rondone ma è più piccola, ha un volo meno vigoroso e in genere vola più vicino a terra. La rondine frequenta per lo più le aree agricole. Il nido è una coppa di fango aperta. Il Rondone comune si trova in quasi tutte le regioni d’Europa, Asia e Africa mediterranea, dove in primavera nidifica, per poi svernare al caldo dell’Africa sud-sahariana o dell’Asia meridionale. Per questa specie sono ugualmente accoglienti i centri abitati, con i loro numerosi interstizi o incavature adatte alla nidificazione, la più tranquilla campagna e le ripide costiere.
RONDONE PALLIDO
Il Rondone pallido, è più chiaro del comune, color caffelatte e ha una macchia chiara del sotto gola più
estesa, non sempre facile da osservare in volo. Il corpo è leggermente più robusto, con la base della coda più larga. Sceglie per la nidificazione le feritoie o i fori presenti sulle pareti esterne dei palazzi. La popolazione italiana è la più importante in Europa dopo quella dei Paesi iberici (Spagna e Portogallo ospitano complessivamente 25.000-100.000 coppie) ed pari a circa il 6%-17% di quella europea complessiva. La popolazione italiana manifesta recente incremento o stabilità locale; vi sono evidenze di recenti colonizzazioni di nuovi centri urbani.
RONDONE MAGGIORE
Rondone maggiore, decisamente più grande, ha le pare ventrali e il sofo gola bianchi, divisi da una peforina
marrone. Possiede zampe troppo corte rispetto al corpo per poter spiccare il volo da terra, ma è un ottimo arrampicatore, in grado di scalare un muro fino all'altezza ideale per planare e volare. Si nutre di insetti che cattura in volo grazie alla bocca di grosse dimensioni. Originariamente legato per la nidificazione a pareti rocciose e grotte (e occasionalmente a buchi negli alberi) ha conquistato poi edifici. In Italia nidifica dal livello del mare sino ad oltre 2000 metri di altitudine. Si rinviene spesso in aggregazione interspecifiche con il Rondone pallido e in piccole colonie, di rado superiori alle 10 coppie. La popolazione italiana appare soggetta a stabilità, con decremento locale ed in particolare sparizione delle colonie in aree montuose accompagnate da incremento delle popolazioni urbane, con marcata tendenza all’occupazione di nuovi centri urbani, soprattutto nelle regioni nord-occidentali. In aumento in Italia settentrionale, soprattutto nelle aree urbane.
BALESTRUCCIO
Il Balestruccio è una piccola rondine che nidifica in colonie negli ambienti urbani. Si riconosce per il groppone bianco e la coda meno forcuta. Il nido è costituito da una coppa di fango, ancorata sotto le falde dei tetti, a cui accede grazie ad un piccola cavità. l Balestruccio ha una particolare predilezione per i territori antropizzati e sceglie aree densamente abitate per riprodursi. Arriva in Italia per il periodo della nidificazione e vi rimane circa sette mesi, da marzo a ottobre. Oltre che in Europa, si incontrano stormi della specie anche in Asia, in modo particolare nella Siberia nord-occidentale e in Giappone, e in Africa nord-occidentale. Nel continente europeo arriva a riprodursi fino a 2000 metri di altezza. Il Balestruccio non è affatto una specie solitaria: migra in gruppo e nidifica all’interno di colonie molto numerose.