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LE TORRI

"tutela del patrimonio storico"

Torri della Pusterla di Milano

TORRI DELLA PUSTERLA

Torre Medievale di Lenno

TORRE MEDIEVALE LENNO

Torre Doria, San Fruttuoso

TORRE DORIA

Campanile di San Satiro

CAMPANILE SAN SATIRO

TORRI DELLA PUSTERLA

Torri Pusterla

INTERVENTI

Il progetto ha riguardato il restauro della Pusterla di Sant’Ambrogio, una delle tre porte medievali ancora esistenti della cerchia muraria che un tempo cingeva la città di Milano, insieme a Porta Ticinese e Porta Nuova.
Le due torri oggetto dell’intervento presentano caratteristiche architettoniche molto diverse: una è frutto di una ricostruzione degli anni ’30, contraddistinta da una muratura regolare e omogenea.
L’altra conserva invece la struttura medievale originale, con tutte le stratificazioni storiche e gli adattamenti funzionali accumulati nel tempo.
Un tempo inglobata in edifici residenziali, la Pusterla aveva perso la sua funzione difensiva per diventare parte del tessuto abitativo urbano.
Un aspetto distintivo di questo cantiere è stato l’approccio orientato alla tutela della biodiversità urbana.
In collaborazione con la progettista e l’Associazione Progetto Natura Onlus, è stato realizzato un innovativo sistema di chiusura selettiva delle buche pontaie sulla torre più alta.
Questa soluzione impedisce l’accesso a specie infestanti come i piccioni, ma consente la nidificazione dei rondoni, specie protetta e parte integrante dell’ecosistema cittadino.
Il restauro della Pusterla rappresenta il primo caso a Milano di integrazione tra conservazione architettonica e tutela della fauna selvatica urbana.

Torri della Pusterla di Milano, fotografia di giorno

DOCUMENTAZIONE

VIDEO CANTIERE DI RESTAURO

ALLEGATI FOTOGRAFICI

TORRE MEDIEVALE DI LENNO

Torre Lenno

INTERVENTI

Il restauro della Torre medievale di Lenno ha interessato il recupero delle superfici esterne in pietra di Moltrasio, ad eccezione di una piccola porzione in intonaco.
L’intervento ha previsto la rimozione del vecchio manto impermeabile e della pavimentazione della terrazza, sostituiti con nuovi elementi in cotto e materiali compatibili.
Le superfici si presentavano alterate da depositi incoerenti, attacchi biologici estesi e fenomeni di degrado diffuso.
La pulitura è stata eseguita con idrolavaggio a pressione controllata, microsabbiature localizzate e interventi manuali per le aree più delicate.
Si è consolidato l’unico intonaco antico con iniezioni di malta e trattamenti al silicato di etile, mirati alle zone più disgregate.
I giunti sono stati ripristinati rimuovendo le stuccature cementizie e integrati con malta di calce e inerti selezionati, secondo tecniche tradizionali.
Dove necessario, sono state applicate velature ai silicati per riequilibrare le cromie e proteggere la pietra.
La terrazza, dopo un’attenta preparazione del sottofondo, è stata impermeabilizzata e ripavimentata con laterizi antiscivolo.
I serramenti metallici, dopo essere stati sgrassati, trattati e ridipinti, sono stati completati con nuovi vetri isolanti.

Torre Mediavale di Lenno, foto dal basso

ALLEGATI FOTOGRAFICI

TORRE DORIA

Torre Doria

INTERVENTI

La Torre Doria si trova isolata in posizione elevata sopra San Fruttuoso, lungo la scalinata che collega l’abbazia al borgo.
Costruita nel 1562 per volontà di Andrea Doria, fu eretta per difendere la sorgente d’acqua dei monaci da attacchi barbareschi.
Alta 22 metri, presenta lo stemma dei Doria su due facciate e decori in facciata e in sommità.
L’intervento ha previsto una campagna diagnostica approfondita e il recupero delle finiture originarie tramite pulitura mirata e consolidamento delle parti in intonaco.
Particolare attenzione è stata riservata al restauro degli stemmi, dei mascheroni e della fascia decorativa sommitale.
Le operazioni hanno incluso trattamenti biocidi, lavaggi con acqua e spazzole, impacchi con detergente neutro, risarcimenti con malte compatibili, ritocchi pittorici e trattamenti protettivi.
La torre ospita cavità fondamentali per la nidificazione del rondone pallido, specie protetta e monitorata con cura da esperti ornitologi.
Durante il restauro sono state adottate misure specifiche per garantire la tutela dei nidi, come aperture dedicate nei ponteggi per il libero passaggio dei volatili.
La conservazione delle buche pontaie è stata prioritaria, evitando chiusure o modifiche che potessero compromettere la riproduzione della colonia.

Torre Doria fotografata dal drone

DOCUMENTAZIONE

VIDEO CANTIERE DI RESTAURO

ALLEGATI FOTOGRAFICI 

PRIMA E DOPO

CAMPANILE SAN SATIRO

Campanile San Satiro

INTERVENTI

Il campanile consiste in una torre a pianta quadrata in mattoni a vista, prototipo dell’architettura preromanica lombarda, e rappresenta l’unica parte esterna della costruzione non rimaneggiata nel corso dei secoli.
All’interno dell’apparato murario sono ben visibili le buche pontaie, utilizzate nella fase costruttiva della torre; attualmente queste aperture sono state chiuse con una rete metallica a maglie larghe che impedisce l’accesso ai piccioni.
La dimensione della maglia potrebbe consentire l’ingresso ad altre specie di volatili, ma il materiale usato si presenta anche pericoloso, poiché può rompersi generando spuntoni rischiosi per la salvaguardia degli uccelli.
Si è dunque deciso di procedere alla rimozione di queste chiusure e di installare un sistema di chiusura selettivo delle buche pontaie, più sicuro e funzionale.
L’intervento ha previsto l’apertura delle buche pontaie del campanile di Santa Maria presso San Satiro, con la rimozione delle reti metalliche presenti alle aperture, per favorire concretamente la conservazione dei rondoni attraverso una riduzione mirata delle dimensioni di accesso.
Sono stati collocati mattoni opportunamente sagomati e allettati con malta di calce idraulica naturale.
I mattoni inseriti sono poi stati velati con una tinta scura per mantenere l’effetto di vuoto, preservando la percezione visiva dell’elemento e garantendo la leggibilità dell’apparato murario.

Campanile e Chiesa di San Satiro visiti dal basso

ALLEGATI FOTOGRAFICI

VIDEO CANTIERE DI RESTAURO

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