
MONUMENTO FUNEBRE AZZONE
Il sepolcro del signore di Milano dal 1329 al 1339, è visibile nell'abside della chiesa di San Gottardo in Corte ed è opera di Giovanni di Balduccio, uno dei maestri toscani del tardo gotico, già presente a Milano con l’arca realizzata per Pigello Portinari in Sant’Eustorgio.
LA STORIA
Il monumento, a baldacchino poggia su due colonne tramite delle mensole. Sul lato inferiore del sarcofago è scolpito il biscione visconteo, mentre sul fronte vi sono le statue delle città lombarde armate, rappresentate dai rispettivi santi patroni, che rendono omaggio a sant'Ambrogio, sotto il quale Azzone aveva unificato il futuro ducato di Milano: ai piedi di sant'Ambrogio, Azzone Visconti riceva l'investitura da Ludovico il Bavaro; duca di Baviera, Rex Romanorum e Imperatore del Sacro Romano Impero. Sul lato superiore del sarcofago vi è la statua di Azzone disteso, a cui sono affiancati due angeli che reggono la cortina funebre. Lo stile differente della statua di Azzone farebbe pensare a Balduccio, mentre le altre parti sarebbero state realizzate dalla sua bottega.

LAVORAZIONI
L’intervento conservativo condotto sul sarcofago di Azzone Visconti, custodito all’interno della Chiesa di San Gottardo in Corte, ha avuto come obiettivo la salvaguardia e la valorizzazione di uno dei monumenti funerari più significativi della Milano viscontea. Le operazioni si sono svolte con metodologie non invasive, rispettose della materia originale e delle tracce storiche stratificate nel tempo.
Le principali lavorazioni effettuate sono state:
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Spolveratura accurata delle superfici con aspiratori a bassa potenza e pennellesse morbide, per la rimozione del particellato superficiale;
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Pulitura localizzata con impacchi specifici per eliminare depositi più tenaci nel pieno rispetto delle superfici lapidee;
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Trattamento biocida per arrestare la crescita di microrganismi biodeteriogeni;
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Stuccature selettive con malte compatibili, applicate per colmare microfratture e piccole lacune nel marmo;
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Equilibratura cromatica attraverso ritocchi mimetici volti a uniformare l’aspetto visivo, correggendo le alterazioni cromatiche dovute a precedenti interventi;
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Protezione finale mediante cera microcristallina neutra, applicata per conservare le superfici nel tempo e migliorarne la leggibilità estetica.

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